Servizio Civile Universale

Madagascar, dove la lentezza e la velocità si abbracciano.

Written by Francesca

Tutti dicono che il tempo in Madagascar sia più lento, palpabile. Ma a me sembra che questi ultimi mesi siano passati con la stessa velocità di un battito di ciglia. Non credo sia pienamente corretto che il tempo scorra più lentamente. La vita corre anche qui, nell’altro emisfero. Sono i movimenti ad essere più lenti, gli sguardi, i sorrisi e le parole. Qui, la lentezza e la velocità si abbracciano, talvolta cosi tanto, cosi profondamente che si annullano, annientando la percezione del tempo. Forse sono quelli gli attimi che ricorderai, quelli dove percepisci il cambiamento, l’atto in cui realizzi che l’esperienza ti sta scolpendo come la più talentuosa artista. Allontanandoti, cambi finalmente il punto di vista in cui ti eri fossilizzato, sali sulla stessa cattedra di Robin Williams nell’attimo fuggente. Penso che ogni volta che ci spostiamo dal nostro confort è come se salissimo su quella cattedra, dove il piano di quest’ultima diventa il suolo della nuova terra da vivere.

Comprendo quanto sia gigante l’opportunità del servizio civile, un grande privilegio che ci viene offerto. Lo spessore umano che si incontra ti spiazza, non lo hai mai visto prima. Talvolta ti senti parte di un ingranaggio estremamente complesso, ma molto spesso no. Con il tempo comprendi che la tua presenza non è necessaria, l’ingranaggio funzionerebbe anche senza di te. L’egocentrico pensiero dell’essere indispensabile cessa di esistere e realizzi che in realtà l’obiettivo non è cambiare la vita della gente o addirittura pensare che la tua presenza possa migliorarla. Perché molto spesso viene sempre dato per scontato che la vita per come la vediamo noi è quella modello, quella che a cui tutti devono aspirare. È importante, invece, attuare un processo di decostruzione del modello, metterlo in dubbio. Avviene l’inversione dei ruoli, non sono loro ad avere bisogno del tuo modello di vita ma sei tu ad imparare qualcosa dal loro. L’obiettivo è esserci, l’obiettivo è partire con la tua profonda motivazione che ti ha portato lontano da casa. Gli obiettivi sono l’intessere relazioni con i bambini, con gli adulti, con le persone. Offrire il tuo tempo è forse uno dei più grandi obiettivi di questa esperienza. C’è chi dice che l’anno del servizio civile è un anno perso, credo che invece sia un anno in più che aggiunge alla tua vita.

Concludo riferendomi al giovane lettore di questa testimonianza. Forse sei tu ad avere bisogno di partire dalla propria vita per abbracciarne una nuova.  Proprio questa nuova vita ti insegnerà a capire quella che hai già vissuto. E lo farà in quell’istante in cui le velocità dei tempi si abbracciano, annullandosi a vicenda.

Lorenzo, volontario in Servizio Civile Universale in Madagascar

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