Servizio Civile Universale

Il Madagascar di Francesca, Volontaria del SCU

Written by Francesca

Sembra impossibile eppure sono già passati sei mesi da quando sono arrivata in questo paese meraviglioso conosciuto da tutti come la grande terra rossa: il Madagascar.
É spiazzante l’eccessivo divario esistente in questa terra: da un lato, la povertà e la miseria che spinge uomini, donne e bambini a vivere per strada senza alcun riparo e respirando quantità di smog allucinanti a causa dell’inquinamento dominante, per quanto riguarda Antananarivo (la capitale), e dall’altro, la ricchezza stupefacente della natura con i suoi meravigliosi paesaggi, tramonti e sopratutto i suoi immensi cieli stellati che ancora adesso, ogni tanto, mi commuovono per la serenità che mi regalano ogni volta che li guardo.
Ciò che più mi ha colpito, fin da subito, è stata la filosofia di vita locale e cioè quella del “Mora Mora”, che letteralmente significa piano piano; in pratica ogni cosa viene fatta con calma e lentamente non importa se hai fretta o c’è una scadenza imminente, tutto può essere tranquillamente rimandato di volta in volta. L’ho imparato subito visto che, quando sono arrivata qui, avrei dovuto passare solo qualche giorno nella capitale, prima di raggiungere la mia sede di progetto, per fare tutte le pratiche per il visto ma quel periodo magicamente si è trasformato in un mese. Se da un lato può sembrare snervante e insopportabile l’attesa nel fare una qualsiasi cosa dall’altro, ho cominciato ad apprezzare questo modo di fare perchè ti consente di prendere le cose un pò più alla leggera e soprattutto le persone qui vivono molto meno stressate e serene ed è questo che sto cercando di imparare da loro.
Il mese passato nella comunità di Ivato mi ha dato modo di osservare e comprendere un pò come si svolgono le giornate malgasce e lo stile di vita, ma sopratutto mi ha regalato l’opportunità di incontrare persone meravigliose: le suore FMA (figlie di Maria Ausiliatrice) che ospitavano noi volontari, le postulanti e le dolcissime ragazze/bambine del foyer. La cosa che non dimenticherò mai è l’atmosfera di serenità e gioia che si respirava e tutti i momenti che abbiamo condiviso nonostante le differenze linguistiche, di cui ero spaventata all’inizio perchè le vedevo come un limite alla comunicazione e invece non è stato assolutamente così.

Il mio piccolo angolo di paradiso, però, è Manzary, un piccolo villaggio di campagna immerso nella natura, nonchè sede del progetto. Fin da subito, io e Matteo siamo stati accolti dalla comunità con grande entusiasmo; siamo stati immediatamente catapultati in una realtà completamente diversa con le proprie esigenze e bisogni. Fin dall’inizio ci siamo resi disponibili senza sapere bene cosa dover fare e così piano piano l’avventura ha avuto inizio. Tra le attività di supporto scolastico alla maternelle, sostituzioni al corso di informatica, voyage d’etude, aiuti alla ferme, corso di italiano e di EVA (education à la vie e l’amour), le attività pomeridiane, formazioni varie, l’oratorio, il FY Don Bosco e traslochi per i lavori in corso tutto ha cominciato a prendere forma e a delineare le nostre giornate in maniera stimolante e divertente.
Non sono mancate le feste tra balli e canti come il 150esimo anniversario delle FMA e la festa nazionale del Madagascar. Ma la cosa che preferisco in assoluto di Manazary, oltre i colori e i profumi, sono le persone con la loro semplicità e i loro modi di fare gentili e soprattutto i bambini con i loro sorrisoni e gli occhioni vispi, curiosi e dolci che ti regalano davvero tanto. E tu ti chiedi che cosa avrai mai fatto per meritarti tutto questo. Ovviamente ci sono stati e ci sono ancora ogni tanto dubbi e momenti di sconforto per paura di non essere all’altezza o di non riuscire a fare tutto il possibile, perchè c’è così tanto da fare qui che qualsiasi cosa fai non ti sembra mai abbastanza.

Come se non bastasse, qui in Madagascar il tempo vola in un soffio e mi dispiace tantissimo anche solo pensare di dover lasciare tutto e tutti alla fine del servizio, perchè è l’esperienza più forte e bella della mia vita.

Francesca, Operatrice Volontaria del Servizio Civile Universale in Madagascar

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